Il legname della Foresta casentinese

“[…] La Foresta casentinese, appartenente sino al 1837 all’Opera di Santa Maria del Fiore, forniva ogni anno grandi quantitativi di legname alla città di Firenze secondo quanto descrive il Granduca Pietro Leopoldo:
<<L’Opera commette a primavera quante travi vuole, alberi, antenne, etc; […] il Volpini le marchia e le consegna a questi tagliatori tirati inomi a sorte, i quali le tagliano, riducono a quadro e poi a cottimo con loro proprio rischio le trainano con i loro propri manzi fino al porto a Pratovecchio, dove, dopo che ogni albero è segato col marchio del rispettivo trainatore, si misurano e si pagano secondo le grossezze a un tanto il braccio già prezzo fissato e convenuto. […] Questi trainatori l’estate tagliano e cavano le travi fino sul crine e l’inverno le conducono giù. A Pratovecchio poi vi è una compagnia di foderatori che li prende in consegna, ne fa i foderi e li conduce l’inverno a Firenze ove li consegna tutti all’Opera che li vende lei. Vi è gran strazio di legname e le macchie sono assai mal tenute.>>.[…]”
(Tratto da: Guida ai prodotti agroalimentari del Casentino, a cura dell’EcoMuseo del Casentino e da: Pietro Leopoldo Lorena d’Asburgo, 1970, vol.II, pag.457).

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