Il "miracolo" di Firenze (Giovanni Spadolini)

"[...] Poche città hanno avuto, nella formazione e nell'ascesa dell'occidente, un significato essenziale e determinante.
In una pagina del secondo dopoguerra, Papini ne enumerò quattro, congiunte da una linea ideale che va da Oriente verso Occidente: Gerusalemme, il centro della rivoluzione cristiana che ha trasformato l'intuizione della vita e della natura; Atene la patria della rivoluzione intellettuale che ha foggiato il mondo antico; Firenze, il cuore della rivoluzione umanistica che ha aperto la strada alla civiltà moderna; Parigi, il vivaio delle rivoluzioni razionalistiche e liberali che hanno creato le premesse e le condizioni della vita d'oggi. [...] Firenze è stata contraddistinta in ogni periodo dal senso del reale, dall'avversione alle fantasie fiabesche o metafisiche, dal disprezzo delle evasioni e delle rinunce, da un'aderenza alla storia e alle sue leggi che ne fa uno dei popoli più 'concreti' del mondo.
Il miracolo di Firenze è stato quello di contemperare una naturale disposizione alla poesia, alla pittura, all'architettura, una grazia e un'eleganza innate, un insuperabile amore della bellezza con un attaccamento alla natura, una disciplina del mondo, una coscienza degli obblighi e dei doveri della vita.
[...] La storia fiorentina - una delle più emblematiche e simboliche storie del mondo - è una successione di ordinamenti e di istituzioni che, nel tentativo di adeguarsi alla realtà umana, provano ogni volta la propria insufficienza e non tentano di squarciare il segreto dell'eterno. Sembra quasi che i fiorentini posseggano, in misura massima fra tutti i popoli, il senso del 'limite', la coscienza di quel 'provvisorio' che è la storia: nessuna delle grandi eresie è nata a Firenze, in quanto nessuno pensò mai da questa terra a trasformare il mondo e a cambiare gli uomini [...].
'Citta laica': è stato detto, e non a caso. E' la preponderanza della vita civica in senso laico e democratico che ha evitato a Firenze tutte le evasioni utopistiche o mistiche, che l'ha mantenuta dentro una cornice ferma e quasi rigida di valori e principi morali e civili [...].
(tratto da: Giovanni Spadolini - La mia Firenze)

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