La base di San Lorenzo


Testo di Roberto Di Ferdinando

In San Lorenzo, guardando la basilica, sulla destra si nota, più difficile nelle ore di mercato, il monumento a Giovanni delle Bande Nere. La statua del capostipite condottiero dei Medici appare subito di dimensioni e proporzioni più ridotte rispetto al basamento che la sorregge. Una spiegazione c’è ed è citata nell’iscrizione apposta proprio sul basamento: “una parte di questo monumento, destinato da Cosimo I ad onorare la memoria del padre, Giovanni dalle Bande Nere, lungamente non curata qui stette, e il volgo la chiamò la base di san Lorenzo, restaurata nell’anno MDCCCL e postavi la statua del gran capitano ebbe infine compimento la pregevole opera scolpita dal Bandinelli”. E sì, i fatti andarono proprio così. La statua, opera che Baccio Bandinelli scolpì nel 1540, infatti, fu voluta da Cosimo I in onore del padre. Giovanni  dalle Bande Nere è qui rappresentato vestito da guerriero, ma non in una posizione marziale, in quanto in origine l’opera era stata destinata alla Cappella Negroni, all’interno della Basilica. Solo dopo essere stata completata, Cosimo I decise di installarla in Palazzo Vecchio, nella Sala delle Udienze, senza il basamento perché troppo grande. Così la base fu collocata in San Lorenzo, dotata di una copertura tondeggiante e nell’Ottocento guarnita di fregi classicheggianti e di una fonte per far abbeverare i cavalli. Per i fiorentini quel basamento, divenne appunto, “la Base di San Lorenzo” e solo nel 1850 finalmente statua e base si rincontrarono e il pellegrinare di Giovanni si concluse come ricorda un epigramma del periodo: “Messer Giovanni delle Bande Nere/ dal lungo cavalcar noiato e stanco/scese di sella e si pose a sedere.”
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immagine tratta da Wikipedia.it

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