I dolci di Pasqua


Testo di Roberto Di Ferdinando

A Firenze la tradizione dolciaria ha origine antichissime. Basti pensare che i dolci fatti a base di miele e frutta, ad esempio la schiacciata con l’uva, allietavano le tavole degli Etruschi. Successivamente a Firenze l’offerta di dolce si ampliò in maniera esponenziale; ne cito alcuni: pan di ramerino, pan pepati, cotognate, le copate, i brutti e buoni, i cantuccini, il berlingozzo, la torta di ciliegie e rose rosse, la torta ripiena di frutta e la gelatina di ciliegie (quest’ultima era gustata alla corte parigina di Caterina de’Medici). Con questa storia dolciaria non potevano mancare anche per il periodo pasquale delle ghiottonerie, quali la Schiacciata di Pasqua ed i Quaresimali. La schiacciata nasce nell’Ottocento nelle campagne tra Pistoia e Pisa per poi essere “esportata” a Firenze dove incontra un gustoso gradimento. La schiacciata è fatta dalla pasta di pane con l’aggiunta di uova, zucchero ed aromi. Particolarità di questa schiacciata dolce è la lievitazione che avviene in tre fasi durante le quali l’impasto è ogni volta arricchito raddoppiando gli ingredienti.
Invece, i Quaresimali sono dei biscotti. L’origine non è certa, ma la si individua in un piccolo convento di suore al confine tra le province di Firenze e Prato, a metà dell’Ottocento. Le suore avrebbero creato questi biscotti particolari, a forma di lettere dell’alfabeto, per riprodurre le parole del Vangelo. I biscotti erano preparati e consumati esclusivamente nel periodo quaresimale, da qui il loro nome. Oggi si possono trovare in ogni periodo dell’anno, sebbene dia molto più gusto mangiarli tra la fine del Carnevale e Pasqua.
RDF

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