Il Saccomazzone


Testo di Roberto Di Ferdinando

Il “saccomazzone” è un antico gioco contadino che si disputava anche a Firenze. Le regole erano semplici: due giocatori, bendati, spesso all’interno di uno spazio chiuso, avevano nella mano destra un flabello, cioè una sorta di ventaglio, con un manico di legno ed all'estremità superiore delle strisce di stoffa annodate (alle volte si usavano anche dei sacchi di stoffa annodati, da cui, molto probabilmente, l’origine del curioso nome di questo gioco), mentre la mano sinistra era appoggiata ad un cubo di pietra o di legno posto a terra e da cui non doveva alzarsi. Scopo del gioco era colpire più volte l’avversario con il flabello.
Nel Giardino di Boboli, nel terzo viale che incrocia il Viottolone, è possibile osservare una scultura, la statua dei Giocatori del Saccomazzone, opera del 1780 di Orazio Mochi e Romolo Ferrucci, che difatti raffigura due uomini confrontarsi in questo gioco. Dinanzi un altro gruppo scultoreo, i Giocatori alla Pentolaccia di Giovan Battista Capezzuoli, che ricorda un altro gioco popolare di cui ormai si è persa la pratica.
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Giocatori del Saccomazzone (immagine tratta da Wikipedia.it)
Giocatori alla Pentolaccia (immagine tratta da Wikipedia.it)

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