Il Carro Matto

(testo di Roberto Di Ferdinando)

Con la rievocazione del Carro Matto, l’offerta del vino, si rinnova un rito antico per Firenze ed il suo territorio. Infatti, fin dal Rinascimento, le campagne fiorentine erano solite offrire i prodotti della loro terra alla Signoria di Firenze, e quella della Val di Sieve (dove oggi si produce il vino Chianti Rufina DOGC), donava fin dal XV secolo al Signore di Firenze il suo miglior prodotto: il vino, che giungeva in città su una carovana di carri.
Sono passati i personaggi e gli amministratori delle città, ma il rito rimane intatto. L’ultimo sabato di settembre, mese della vendemmia, il sindaco del comune di Rufina, sull’Arengario di Palazzo Vecchio, offre, scomparsa la Signoria, alla città di Firenze il vino nuovo del Chianti insieme alle chiavi della “Contea di Turicchi” (così si chiamava nel Trecento la zona di Rufina). Questo vino giunge in città trasportato su un carro tradizionale, contenente 1.500 bottiglie impilate in una piramide di intrecci (a cesta) fatti a mano con la paglia, trainato da due bovi di razza chianina e prima di giungere all’Arengario, fa sosta dinanzi al Duomo, dove è benedetto dal Vescovo. Durante la Repubblica di Firenze il vino sostava per la benedizione, alla chiesa di San Michele, protettore dei vinattieri, in via dei Calzaioli.
Il carro oggi è una fedele copia degli originali carri che fin dal Quattrocento erano usati per portare in città anche fino a 2.800 fiaschi di vino alla volta, e per la loro curiosa forma a piramide furono battezzati i “carri matti”
RDF

Il "Carro Matto" nel Museo del Vino di Rufina.
(Foto tratat da: http://www.loveflorence.eu)

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