L’”aria condizionata” dei Medici

(fonte: Sette-Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

Anche in passato le estati fiorentine erano molto calde, forse non erano dell’intensità di Caronte e Caligola (così i “creativi” meteorologi hanno battezzando le ondate di calura di quest’estate), ma si pensi  che la famiglia dei Medici, acquistato palazzo Pitti, incaricò ingegneri ed architetti di studiare e realizzare un sistema che in estate fosse in grado di abbassare la temperatura delle stanze dell’edificio. E ben presto furono soddisfatti. Sfruttando l’adiacente ed ombroso giardino di Boboli, l’aria fresca era da qui “presa” e, grazie ad una serie di dislivelli nella pavimentazione, condotta fino ad una stanza sotterranea al palazzo. L’aria “rinfrescata” da questa stanza passava poi, attraverso un sistema di grate, canali e vasche di acqua ghiacciata, alle stanze residenziali dei Medici ai piani superiori. Tale primordiale sistema di aria condizionata permetteva di ridurre la temperatura all’interno delle stanze di 10 gradi rispetto a quella esterna, che, in estate, mediamente, raggiungeva i 35 gradi.
Questa curiosa scoperta dell’”aria condizionata” rinascimentale, la si deve  a due ricercatori dell’Università di Firenze, Carla Balocco (ingegneria) e Giovanni Minutoli (architettura), che hanno ricostruito tale sistema grazie a studi, modellini, simulazioni al computer e utilizzando una galleria del vento. La ricerca fu presentata in una mostra, proprio a palazzo Pitti, l’anno scorso.
RDF

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