Modi di dire: “puzzare come un avello”

Testo e foto di Roberto Di Ferdinando

La via che da Piazza Stazione conduce in Piazza Santa Maria Novella si chiama via degli Avelli. Gli avelli non sono che delle tombe. Infatti, percorrendo la via in direzione di Piazza Santa Maria Novella, sulla sinistra ci sono i palazzi privati, invece, sulla destra una serie di arche sepolcrali (avelli). In origine questa parete era quella di confine del cimitero della chiesa, che in passato si trovava fuori dalle mura cittadine. Gli avelli si presentano sopraelevati da terra, il basamento del sepolcro riporta tre stemmi, quelli laterali raffigurano in marmo la divisa delle famiglie proprietarie del terreno, mentre al centro è posto quello del Popolo di Firenze (la croce). L’avello è sormontato da un arco chiuso, in passato affrescato, che nella sua chiave ripete lo stemma patrizio. Trovano qui sepoltura alcuni esponenti di nobili famiglie fiorentine: Medici, Alberti, Corsini, Acciaiuoli, Gondi e Panciatichi, mentre in un avello posto lungo la parete destra della chiesa è sepolto Domenico del Ghirlandaio che lavorò per molti anni agli affreschi della basilica.
Nei secoli passati la via era molto più stretta di come si presenta oggi, fu ampliata con i lavori per Firenze Capitale, e percorrerla non era molto gradevole, anzi. Infatti, da quelle sepolture si emanavano odori nauseabondi, tanto che i fiorentini coniarono il modo di dire: “puzzare come un avello”.
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