“Troppa grazia Sant’Antonio!”

 Testo e foto di Roberto Di Ferdinando

In via dello Studio, al numero civico 25, si erge una duecentesca casa torre ottimamente conservata. Sopra il suo ingresso sono posti una targa ed un busto che ricordano che quella fu la casa natale di Sant’Antonio Pierozzi (1389- 1459), domenicano, priore di San Marco, teologo, letterato e arcivescovo di Firenze.
Sant’Antonio, detto anche Sant’Antonino, per la sua gracile e minuta corporatura, era molto amato dai fiorentini che riceveva quotidianamente in questa sua casa che vi giungevano per formulare suppliche, o chiedere pareri o aiuti. E Dante Pitti e sua moglie, Marietta, non furono da meno, desiderosi, infatti, di avere un figlio che però non riuscivano ad avere, quindi si recarono da “Antonino dei consigli”, così era anche chiamato il futuro santo. I due sposi tornarono più volte da Antonino, fino a quando, finalmente, disse loro che quanto desideravano stava arrivando. Infatti, dopo alcune settimane Marietta si accorse di essere incinta, nacque così Guido, il figlio tanto desiderato. Fu una gioia immensa e la notizia della “miracolosa” nascita fece il giro della città tanto che si affermava che: “Sant’Antonio aveva fatto la grazia!”. Una grazia? Non una sola. Difatti, pochi mesi dopo, Marietta, rimase nuovamente incinta, questa volta di una femmina. Ancora gioia e felicità, che sarebbe durata ancora a lungo. Perché poi giunse il terzo, il quarto, il quinto ed infine il sesto figlio della coppia, tanto che i fiorentini diedero così vita al famoso detto: “Troppa grazia Sant’Antonio!”.
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Via dello Studio, la targa ed il busto dedicati a Sant'Antonino, posti sopra la sua casa natale

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