La ruota degli Innocenti

Testo e foto di Roberto Di Ferdinando

Nel porticato orientale dell’Ospedale degli Innocenti, in Piazza Santissima Annunziata, vi è la nota “ruota” su cui in passato erano abbandonati i bambini indesiderati o che erano nati da famiglie troppo povere perché potessero allevarli, in modo che l’Ospedale potesse prenderne cura ed i genitori potessero rimanere anonimi. La ruota era un cilindro di legno, collegato ad una cordicella con campana, che avvertiva così dell’abbandono del piccolo evitandogli di rimanere troppo tempo all’aperto. La ruota si trovava alla sinistra dell’ingresso dell’Ospedale, oggi è stata rimossa, ma una targa qui collocata ricorda il suo prolungato servizio. Fu infatti installata il 5 febbraio 1445, data in cui fu accolto il primo “innocente” (il cognome “Innocenti” deriverebbe dai nomi propiziatori dati ai trovatelli), una bambina a cui fu dato il nome di Agata, santa di quel giorno, e fu attiva fino al 1875. L’orfanotrofio degli Innocenti non era la destinazione finale dei trovatelli. Infatti, dopo essere stati lasciati sulla ruota, erano, successivamente esposti (ecco da qui anche la derivazione dei cognomi “Esposti” e simili) nella Loggia del Bigallo, in èiazza del Duomo per essere adottati dai fiorentini oppure per essere ripresi dai genitori che si fossero ricreduti. Oggi l’Ospedale degli Innocenti è anche sede del Centro di Studi Internazionale sui problemi dell’infanzia dell’UNICEF.

La ruota fu attiva fino al 30 giugno 1875, e tra le 22 e mezzanotte di quella sera furono depositati sulla "ferrata" (la ruota era chiamata anche così perché vi si accedeva da una grata di ferro, oppure detta anche "presepe") due bimbi, una femmina ed un maschio a cui vennero dati i nomi, rispettivamente, di Laudata Chiusuri e, appunto, Ultimo Lasciati.
Lo Spedale degli Innocenti fu fondato nella prima metà del Quattrocento quale ente laico sostenuto da donazioni private, in particolare delle ricco mercante pratese Francesco Datini. Ma un grande contributo economico fu dato anche dalla Corporazione della Seta e dalla Repubblica fiorentina che incaricarono Brunelleschi a realizzare architettonicamente l'ospizio per i trovatelli. In circa 600 anni, dall'Istituto degli Innocenti passano circa 500.000 bambini, circa 500 neonati sono depositati sulla ruota ogni anno per secoli, ma dal Settecento in poi gli abbandoni aumentano, tanto che nel primo Ottocento si arriva a circa mille bambini abbandonati sulla ruota e duemila ricoveri nel 1850.
I bambini accolti, dopo un certo periodo erano assegnati ad una balia e poi mandato in campagna, affidato ad una famiglia di contadini.
Il 30 giugno 1875 la finestra ferrata fu chiusa, ma lo Spedale continuò il suo servizio, infatti, finì l'abbandono anonimo rimpiazzato da uno sportello di consegna, qui i neonati erano accettati solo se nati da madri nubili o se presentavano gravi situazioni familiari.
Nel 2015 l'Istituto degli Innocenti, dopo un restauro di alcuni anni, sarà riaperto completamente al pubblico come spazio museale e sarà sede documentale (grazie anche al suo esteso archivio storico) per testimoniare nei secoli la condizione del fanciullo.
RDF


La ruota degli Innocenti
La targa che ricorda dove era posizionata la ruota
Negli anni passati in piazza San Remigio e presso l'ospedale cittadino di Careggi delle moderne "ruote" per accogliere bimbi abbandonati.

La "culla per la vita" in piazza San Remigio

Commenti

  1. Grazie per questa informazione che aiuta nella ricerca della storia della ruota del oespedale a Firenze. Volevo sapere quando era installata, e ora se la data e veramente il 5 di febrario, sarebbe il giorno del compleanno di Alda degli Innocenti, la mia suocera, di cui sto scrivendo la storia. Grazie! Camilla Calhoun

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  2. Salve,
    grazie di avermi scritto. Le cronache riferiscono la data di installazione della ruota proprio il 5 febbraio 1445....
    Serena serata
    Roberto

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  3. Si la rueda durò hasta 1875, entonces mi abuelo Innocenti Giovanni, que nacìo en 1881, no estuvo internado en el Instituto Deglinnocenti. ???
    Por favor respuesta a mi correo jinocal@hotmail.com

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    1. Dice l'articolo: che chiuse la Ruota in 1875, ma seguirono ricevendoli al ospedale. 1890: Legge per riordinare l'istituti. E sono nate le IPAB. Istituti pero l'Assistenza e Beneficenza. Che Dopo furono le ASP.
      Pero vedere dati: Archivio dell'Ospedale degli Innocenti di Firenze.
      www.istitutodeglinnocenti.it/content/mostre-
      virtuali
      Email: info@istitutodeglinnocenti.it
      Buona fortuna!👍Saluti dall'Argentina!

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  4. Salve,
    mi dispiace, ma non posso aiutarla, perché non ho accesso agli archivi dell'Istituto. Dovrebbe rivolgersi all'istituto ed avere da loro informazioni.
    Serena giornata
    Roberto

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  5. anche mio nonno veniva dalla ruota 1895 innolenti la madre lascio una cartolina a meta in caso di ricerca ma e andata persa non si sono piu'interessati nessuno l'altra meta e in orfanotrofio infatti innolenti in tutta italia siamo solo noi in romagna chi porta questo cognome siamo tutti parenti mi sapresti dare informazioni

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  6. Salve,
    posso solo indicarle di contattare l'Istituto degli Inncoenti:
    http://www.istitutodeglinnocenti.it/
    per effettuare le ricerche.
    saluti
    Roberto

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  7. Mio nonno nato nel 1892 proviene dalla ruota di Firenze poi adottato da una famiglia di marradi che lo aveva già tenuto i primi tre anni di vita x allattarlo. Non so niente di più ma vorrei saperne. È possibile?

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    1. Simbólicamente proviene dalla Ruota, perche questa fu chiusa in 1875. Dopo prendevano Bambini di Donne sole o di famiglie in grosse difficoltá.
      C'e la possibbilitá che la famiglia addottiva fosse la sua, e habbiano avuto paura di dirlo. Oggi si puó sapere con le prove di ADN, paragonando un discendente di un suo fratellastro con té. O scrivi a:
      info@istitutodeglinnocenti.it
      Saluti dall'Argentina! Buona fortuna!👍

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    2. Se aveva una sorellastra 14 o di piú anni di lui, o una zía materna o paterna scapola, loro potrebbero essere la madre. E hanno trovato questa maniera di "salvare l'onore" e salvare la vita del bimbo .

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