Il capolavoro di Gadda scritto a Firenze

Testo e foto di Roberto Di Ferdinando

Carlo Emilio Gadda è ritenuto dalla critica e dal pubblico uno degli scrittori più importanti del Novecento, in particolare gli si riconosce la grande passione per lo stile e la profonda conoscenza della lingua italiana scritta, parlata, gergale e dialettale. Tra le sue numerose composizioni spicca infatti il capolavoro: "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana", opera tra le principali del XX° secolo, da cui fu poi tratto anche il film di Pietro Germi, “Un Maledetto Imbroglio”. Il famoso romanzo, scritto in gergo romanesco, fu composto da Gadda proprio a Firenze dove egli visse dal 1940 al 1950. Gadda era giunto a Firenze, abbandonando definitivamente l’attività di ingegnere, per approfondire lo studio della lingua italiana e frequentare le biblioteche fiorentine ed i locali ambienti culturali. Si legò infatti a scrittori, critici ed editori, come Bonsanti, Montale, Bo, Landolfi e molti altri. Visse a Firenze anche i duri e drammatici anni della Seconda Guerra Mondiale durante i quali scrisse molto, di questi anni ricordiamo Gli anni (1943) e la raccolta L'Adalgisa (1944), ma è nel 1946 che fece uscire, sulla rivista letteraria "Letteratura" di Alessandro Bonsanti, per cinque puntate, da gennaio a novembre 1946, i primi capitoli di "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”. Il Pasticciaccio fu composto da Gadda nell’appartamento, preso in affitto dallo scrittore, al terzo piano del palazzo al numero 11 di via Emanuele  Repetti, zona Viale Mazzini, come ricorda la lapide oggi posta sulla facciata dell’edifico: “In questa casa visse dal 1940 al 1950 il milanese ingegnere Carlo Emilio Gadda, sceso manzonianamente a Firenze a impararvi la lingua e a riscattarvi la vocazione letteraria, e qui in anni bui confortati da scelte amicizie scrisse la grande maccheronea del Pasticciaccio".
RDF
Via Repetti - La targa che ricorda il soggiorno di Carlo Emilio Gadda a Firenze

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