25 marzo: capodanno fiorentino

Testo di Roberto di Ferdinando

L'usanza di festeggiare l'inizio dell'anno nella notte tra il 31 dicembre ed il 1 gennaio è relativamente recente. Infatti, nonostante l'adozione nel 1585 da parte dei paesi europei del calendario gregoriano (l'attuale
suddivisione in giorni e mesi dell'anno solare), in Europa fino al XVIII° secolo si continuò a festeggiare il capodanno in date diverse. A questa particolarità non si sottrasse neanche l'Italia, in quel tempo divisa in
piccoli ed indipendenti stati. Per esempio, nella Serenissima Repubblica di Venezia si era soliti festeggiare l'inizio dell'anno il 1° marzo, mentre a Roma ed in tutto lo Stato Pontificio il Capodanno coincideva con il Natale, il 25 dicembre.
Firenze invece, fin dal VII secolo, celebrava l'inizio dell'anno il 25 marzo; il giorno in cui, secondo la tradizione cattolica, ci fu l'annuncio della maternità dato dall'Arcangelo Gabriele alla Madonna (nove mesi prima della nascita del Bambino Gesù). Firenze, infatti, era molto devota al culto della Vergine Maria, ed in particolare per la Santissima Annunziata. Non a caso la Signoria dei Medici era solita assistere alla messa domenicale nella Chiesa della Santissima Annunziata, nell'omonima piazza; la stessa piazza
che i Medici vollero, appunto, ricca di opere d'arte.
Oltre al suo valore sacro, il 25 marzo aveva anche un significato profano, indicava l'entrata definitiva nella stagione della primavera, la stagione del rifiorire della terra, molto cara ai contadini.
Solo nel 1750, il Granduca di Toscana, Francesco III di Lorena, stabilì con un decreto che il Capodanno fosse il 1° gennaio, uniformandosi così agli altri stati della penisola.
Il testo di quel decreto, in latino, fu fatto incidere su una targa murata sulla parete di destra della Loggia de'Lanzi, in Piazza della Signoria, che ancor'oggi possiamo leggere.
RDF

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