Via Capponi e Via Laura: i passaggi di Palazzo della Crocetta

Articolo Pubblicato sul mensile Firenze Informa nel 2008
Testo e Foto di Roberto Di Ferdinando

Percorrendo Via Gino Capponi, in prossimità dell’angolo con Via Laura, se alziamo lo sguardo in alto, è possibile osservare un corridoio che collega l’edificio di Via Laura con la Basilica di Santissima Annunziata. Il corridoio fu voluto e fatto costruire dalla Principessa Maria Maddalena dei Medici (1600-1663), ottava figlia di Ferdinando I de' Medici e Cristina di Lorena e sorella di Cosimo II. La Principessa difatti risiedeva nel seicentesco Palazzo della Crocetta posto tra Via della Colonna, Via Laura e Via della Pergola, e che oggi è sede del Museo archeologico nazionale. Maria Maddalena dei Medici da adolescente fu colpita da una grave malattia che non le permise mai una buona deambulazione; Quindi lei, che era donna piissima, per non perdersi la celebrazione quotidiana della messa nella Basilica di Santissima Annunziata, fece costruire un lungo camminamento che, costeggiando via Laurea, attraversava poi, grazie al corridoio aereo, Via Capponi per giungere fin dentro alla Basilica. Qui, dietro una grata in ferro battuto ed oro, ancor’oggi visibile sopra la navata di destra in prossimità dell’’ingresso principale della chiesa, poteva assistere alla celebrazione o raccogliersi in preghiera senza suscitare la curiosità dei presenti.


la grata all'interno della Basilica

Oggi quel lungo camminamento, chiamato corridoio mediceo, è stato inglobato e nascosto, da una moderna struttura, all’interno del Museo Archeologico, si può infatti intravedere da Via della Colonna, dietro le finestre che si affacciano sul giardino, oppure percepirlo, passando per Via Laura in direzione di Via Capponi, dietro l’alto muro che percorre lungo tutto il lato di sinistra di Via Laura. Attualmente quel passaggio ospita la collezione di minerali e pietre preziose una volta in possesso dei Medici, ed aperto al pubblico solo in rare occasioni.


il passaggio di Via Capponi

Il Palazzo della Crocetta, sempre per permettere a Maria Maddalena di muoversi liberamente senza fare scalini,  fu dotato anche di altri tre passaggi tutti ancor oggi visibili. Uno che si dirige, in fondo a Via della Colonna, verso l’Ospedale degli Innocenti, e due che collegano, a metà di Via Laura, il palazzo con il Monastero della Crocetta, monastero fatto costruire nell’500 dai Medici e fatto ampliare proprio da Maria Maddalena molto devota a Suor Domenica del Paradiso, fondatrice del monastero, e con il Convento di Santa Maria degli Angioli.


il passaggio di Via Laura

La zona era stata da sempre sotto la diretta influenza della Signoria dei Medici. Via Laura in origine era stata un’anonima strada campestre, denominata, per la presenza di numerosi orti, Via Verzura, poi, per corruzione, Via Ventura. Lorenzo dei Medici volle rivalutare la zona facendovi costruire nuovi edifici e così la via prese il nome di Laurenziana, in onore del suo mecenate e poi, per abbreviazione, divenire Via Laura. Nel 1511 la Signoria fiorentina, per limitare nella zona l’influenza del vicino Convento di San Marco dell’”ostile” Fra’ Girolamo Savonarola, favorì il sorgere del convento domenicano di Suor Domenica del Paradiso, poi divenuto Monastero della Crocetta, dalla croce rossa che portavano sul mantello le monache.
Domenica Narducci nasce l’8 settembre del 1473 da una modestissima famiglia di contadini del borgo di Pian di Ripoli (oggi un busto ed una targa in Via di Ripoli ricordano il fatto), e giovanissima prende i voti nel Convento di Santa Brigida al Paradiso, da cui trasse anche il nome, Suor Domenica del Paradiso. Suor Domenica svolge una fervida attività di catechesi e di contemplazione, proprio nell’orto del monastero della Crocetta ebbe la visione di Gesù, mentre famose sono le sue profezie. Ma Suor Domenica non dimentica anche di curare tutti gli aspetti dell’esistenza quotidiana, tanto da introdurre e sviluppare tra le religiose l’arte del tessuto d'oro e d’argento i cui lavori divennero famosi in tutta Europa. Alla morte Suor Domenica fu sepolta nella chiesa di via Laura. Successivamente all’unità di Italia parte del complesso del monastero fu trasformato a civile residenza, l’ordine e le reliquie della venerabile furono così trasferite in via Aretina dove ancora oggi sono custodite.
RDF

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