Le Strade della Giustizia

Articolo Pubblicato sul mensile Firenze Informa 2004
Testo di Roberto Di Ferdinando

A Firenze le condanne a morte, nonostante la momentanea abolizione del 30 novembre del 1786, furono eseguite fino alla vigilia dell'unità d'Italia.
Lo spazio adibito a tale triste pratica era Il Prato della Giustizia, oggi Piazza Piave, allora un ampio spazio verde appena fuori le mura cittadine.
I condannati, che muovevano dalle prigioni del Bargello o delle Stinche (dove oggi sorge il Teatro Verdi), erano condotti al loro tragico destino attraverso due strade del quartiere di Santa Croce: Via de' Malcontenti (allora Via della Giustizia) e Borgo la Croce.
A metà di Via de' Malcontenti, era questo il soprannome dato dai condannati e dai cittadini alla via, si trova la quattrocentesca chiesa di Santa Maria della Croce al Tempio in cui si custodiva il Crocifisso che accompagnava sul luogo della morte i condannati.
Il nome Al Tempio deriva dallo Spedale dei Templari, che qui aveva sede, e dove si dava assistenza ai giustiziati. Infatti le vie che costeggiano la chiesa di Santa Croce, oggi Largo Bargellini e Via S. Giuseppe, in passato erano in parte unite sotto il nome di Via del Tempio. Non solo, da questo Spedale prende e mantiene tutt'oggi il nome anche il vicino Lungarno del Tempio.
Durante il percorso verso il patibolo i condannati potevano appellarsi, per la salvezza della loro anima, ad alcuni tabernacoli che ancor oggi possiamo ammirare in via dell'Isola delle Stinche, all'angolo con via Ghibellina, in Via de' Malcontenti, angolo con Via Delle Casine, e in Borgo la Croce.
RDF

Commenti

Post più popolari